Nel buio della storia

I terroristi dell’IS, hanno commesso il loro primo, vero, madornale errore.

Posto che l’obiettivo di un terrorista è il terrore, giustappunto, fin qui la loro strategia è stata efficacissima. Hanno saputo creare orrore, tensione, ansia. Terrore, appieno.

Inoltre si sono applicati all’uso del mondo 2.0 come dei raffinati comunicatori. Dimostrandosi arcaici e primordiali nella loro bestialità, e modernissimi nel comunicarla.

Ardendo vivo il pilota giordano, uno di loro, non uno di noi, hanno aperto le ostilità sul fronte interno.

Non diversamente da quel che fecero le Brigate Rosse o i NAR (per parlare di ciò che conosciamo bene, ma vale per tutte le organizzazioni terroristiche di cui abbiamo memoria).

E le BR, piuttosto che i NAR, non furono sconfitte dallo Stato, o meglio, non solo, ma anche, e soprattutto, dalla società civile, che ad un certo punto li vide come schegge impazzite e fuori controllo, e ne ebbe, comprensibilmente, paura.

Le brigate partigiane furono risolutive proprio perchè la gente comune era in linea di massima al loro fianco. E li protesse, nelle loro attività.

Tutte le organizzazioni terroristiche sorte ex post, non godettero di queste protezioni proprio per quella paura di cui si diceva prima.

L’apertura di questo fronte interno da una parte gli aliena le simpatie di una parte di mondo arabo che li vede come liberatori, dall’altra rafforza la convinzione di molti stati arabi strutturati (Iran, Arabia Saudita, Emirati, Marocco) che questi vadano fermati prima che mettano in pericolo il loro potere.

Non sto dicendo che spariranno domani, ma che perderanno progressivamente forza e appoggi, fino a diventare semplicemente una delle molte spine piantate nel culo del mondo. Ma una tra le altre. Non LA spina.

Perchè a volte, è sufficiente un pilota giordano, o un sindacalista genovese, o un professore universitario, o un giornalista.

Un circa signor nessuno che ci conferma che il prossimo potresti essere tu.

17 pensieri su “Nel buio della storia

  1. quest’ultimo omicidio è stato particolarmente eclatante, ma nella loro strategia bieca non aggiunge nulla: finora hanno volutamente ucciso più mussulmani che cristiani, proprio perchè il primo obbiettivo del loro terrore è imporsi (col terrore, appunto) nel mondo islamico. La guerra al mondo occidentale è uno strumento (accanto al terrore interno) per aggregare l’islam sotto la loro bandiera.
    ml

  2. spero, anche se non ne sono convintissimo. le ostilità sul fronte interno sono aperte da molto, la lotta interna è dichiarata ed è uno dei primi obiettivi dello “stato”. quel che mi preoccupa è che, a differenza delle BR, l’IS ha strutturato un sistema-stato che prima di cercare consensi cerca (e trova) soldi – tra “imposte” e vendita di energia (petrolio, elettricità, etc). l’ostilità con il fronte interno non è nuova, e non mi stupisce che emerga con la giordania (paese relativamente ricco, a prevalenza sunnita sì ma che non si è mai risparmiato di stroncare e perseguire gli estremisti)

  3. Il fermento in quella parte di mondo è talmente imprevedibile e straripante come un torrente gonfio di piogge ed arrabbiato che in un attimo può cambiare direzione e mi sembra che il mondo occidentale, gli USA in particolare, non abbiano la minima idea di come fronteggiarlo, finora sono riusciti ad alimentarlo.

  4. Lo spero anche io. La speranza, e non credenza, è data dal fatto che faccio davvero tanta fatica, in questo caso, a calarmi in una realtà che, colpevolmente, conosco sempre troppo poco.

    • E’ un mondo difficilissimo da comprendere se non ne sei parte. Anche quelli che millantano di conoscerlo, in realtà non sempre lo conoscono così bene. Detto ciò, le dinamiche umane, alla fine, tendono per lo più a somigliarsi.

  5. E io lo trovo ben calzante il tuo paragone, e bellissime le utime 3 righe del tuo post. Colpevole io pure di conoscere poco la realtà di cui stiamo parlando o comunque troppo poco per dire la mia, il tuo paragone mi piace, perchè se davvero cominciano ad essere fuori controllo, automaticamente, con tempi più o meno lunghi lo perderanno anche, il controllo.

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