A volte mi piace giocare con gli eventi.
prenderne uno e farlo diventare filo conduttore. Mi piace che il racconto sia unitario, ma che si vada anche al di là di questo racconto. Che sia la storia del mondo, del paese, ma anche la nostra, con le nostre spicciole cronache quotidiane.
Quando ha cominciato a girar voce che Napolitano si sarebbe dimesso, ho pensato che tutti pensano al presente e al futuro, ma che c’è gente, tanta peraltro, che ricorda a stento quelli venuti prima.
E, se li ricorda, li pensa al massimo come la formazione dell’Italia dell’82: Zoff, Cabrini, Gentile, Scirea al pari di De Nicola, Einaudi, Gronchi, Segni, Saragat, Leone, Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano.
Ma dietro quei nomi ci sono esattamente 69 anni della nostra storia. Dalla fine della guerra al G8. Come siamo, come eravamo.
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