Che poi, magari, certi pensieri vengono solo a me. E quella bislacca sono proprio io. Comunque. Oggi entravo in centro, in macchina, e cercavo parcheggio. L’occhio mi cade su un manifesto affisso fuori dalla casa di riposo cittadina. In sostanza si annunciava un concerto di Mal. Per gli ospiti della casa di riposo. E m’è preso un blues da paura. ‘Na tristezza, che non se ne ha un’idea.
Non sono ironica, per me questa cosa è proprio crudele. Crudelissima. Per tutti. Per Mal e per gli ospiti.
Posso solo lontanamente immaginare come si debba sentire quest’uomo, che mi è sempre stato simpatico come un calcio in culo, e di cui detesto, de todo corazon, la produzione musicale. Però. Però a suo modo, a suo tempo, un pezzo di porca carriera l’aveva fatto pure. E adesso? Adesso é lì, lampadato, col capello cotonato, in tournée nelle case di riposo. Una roba che ogni mattina ti alzi e pensi ‘vojo morì’, almeno soffro meno. Che, una dignità professionale ce l’abbiamo tutti, e come ci sentiremmo noi in una situazione del genere? Meglio non pensarci. Che per disfare una carriera, non è mai troppo tardi.
E gli ospiti? Gli fai una festa e gli inviti Mal? Mal, che cinquant’anni fa magari gli piaceva pure, e lo ascoltavano, e lo ballavano, e ci smanacciavano la fidanzata (o il fidanzato) di una sera oppure l’amore di una vita.
E lo riascoltano adesso. Cinquant’anni dopo. In una cazzo di casa di riposo che puzza di piscio e vecchiaia. Soli, come solo i vecchi riescono ad essere (perchè, non fiangiamo, anche i vecchi molto amati, si sentono soli, anche noi ci sentiremmo soli, quando ad ogni giro di valzer, avremo perduto qualcuno che abbiamo lungamente amato).
E saranno lì, a sentire cantare uno che non potrà che ricordargli quando erano giovani, e avevano i figli piccini, e un lavoro, e mille preoccupazioni, sì certo, ma anche quando a pisciare ci andavano da soli, e lavarsi si lavavano da sé, e non serviva una badante scoglionata o un’inserviente indifferente.
Come se gliene fregasse qualcosa a qualcuno, dell’intrattenimento in una casa di riposo. Un posto chem, quando ci vai, o sei totalmente rintronato (Che non è necessariamente un male, fatti due conti) o perfettamente lucido e non più autosufficiente (che è una tragedia di cui non si dirà mai abbastanza)
Gli hanno organizzato una festa. Eh, proprio una bella festa
dura da mandare giù
E’ l’insieme che mette tristezza. Come diceva una zia che mi ha cresciuto: “Morire giovani rincresce, ma invecchiare…”