Cita un libro #ioleggoperché/7

Settima settimana del giochino virale pensato dalla ‘povna che questa settimana si trasferisce nuovamente a casa di murasaki, dove, per chi non le conoscesse ancora, potete trovare le regole, giustamente incoronata da gaberricci dopo una settimana dedicata alle storie.

Tema della tornata, la morte.

Nonostante tutto, alla fine, non riesco a distogliere il pensiero da quei due versi di Pavese che mi ronzano in testa da ieri, quando il nuovo giudice ha decretato il tema.

E quindi, per questa settimana, vi lascio con Pavese,

30 pensieri su “Cita un libro #ioleggoperché/7

  1. E brava iome, anche per me la stessa cosa. Già da ieri sera mi è venuto in mente un passo della Bibbia, e nonostante le altre che mi sono venute in mente durante la giornata, sono tornata alla prima sensazione.

  2. Ho sempre trovato molto particolare questa frase, inquietante e difficile da interpretare. Oggi penso che per me, possa significare che la morte, come la vita, è per ognuno un momento profondamente diverso, ha un senso talmente personale, nonostante la sua universalità, da poter essere, per ogni persona, solo quello che è per quella persona, e per nessun altro.

  3. Citazione assolutamente geniale. Se una fosse stata meno rimba a causa dell’ora legale magari sarebbe riuscita ad attaccarci un “Lunedì Film” con “Riso amaro”. Ma, ovviamente, la scrivente non era abbastanza lucida.

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