It’s a jungle out there

Dev’essere la pioggia che li ispira, come per Vivaldi la primavera, se no, non si spiega.

Ho la patente da 21 anni, mica un giorno, e mi smazzo circa 30.000 km/anno. Per dire, ne ho viste. Ma una cotal quantità di teste di cazzo riversate su strada, mai come negli ultimi anni.

Gente che vive con la mano sul clacson, pronta a trombare chiunque, tranne, suppongo, i legittimi interessati.

Gente che parcheggia come se non ci fosse non solo un domani, ma neppure un oggi. Il cui unico mantra è ‘più tra i coglioni è, meglio è’.

Gente che in autostrada ti fa i fari alle spalle, e tu abbassi lo sguardo sul tachimetro (perchè il senso di colpa è sempre in agguato) e t’accorgi che sei ai 160. E quindi lampeggiasse sua sorella e non scassasse le palle, l’energumeno (poi, l’io razionale ha il sopravvento e ti cavi dai maroni prima che il cefalopode ti speroni).

Insomma, bella gente.

oggi, però, ce l’ho con una categoria in particolare. Pedoni & ciclisti. Che pure loro,nel rompere le palle, si dilettano e parecchio.

Ultima in ordine di tempo la tizia che mezz’ora fa, sotto una pioggia torrenziale, ha ispirato questo post.

Pioveva su piccola città, ‘anvedi la novità. Su una strada cittadina, ma periferica, anzi, stradario alla mano, su una strada extra urbana essendo già statale, una signora, non così giovine da esser creatura, ma neppur così vecchia da poter invocare il rincoglionimento dell’età, mi attraversa di colpo la strada, garrula.

Il limite, in quel punto, è dei 70. Le ha detto bene che ero ai 30 perchè arrivavo da una rotonda, e perché quando sono in città o nelle zone circostanti, mi modero di mio.

E ha detto bene anche a me. Che, se avevo qualcuno dietro, a quest’ora anziché scrivere un post compilavo un CID. Con ragione, per carità, ma pur sempre un’accessoria rottura di palle (per me) e un oggettivo danno per un tizio (il tamponante) che non avrebbe avuto colpa alcuna, giacchè senza la tizia, non m’avrebbe tamponato mai.

Tre o quattro anni fa, analogo episodio, ad analoga velocità, su strada cittadina, finì meno bene assai.

Ore 8.30, una tizia evidentemente in ritardo al lavoro attraversa correndo la strada. Sono si e no in seconda, inchiodo (a un millimetro dalle sue gambe), ma quella dietro di me (riflessi forse un filo meno pronti) non ce la fa. Mi cozza dentro. Morale: carro attrezzi, carrozziere, rotture di maroni assortite, per me. Danni economici per l’altra. Mi domando: ma il pedone colpa, mai?

In ambo i casi non c’erano strisce pedonali (e quindi obbligo di precedenza). In ambo i casi è stata disattesa la norma di guardare prima di attraversare.

Certo, il difensore di pedoni a oltranza mi dirà: ‘e la distanza di sicurezza?’ La distanza di sicurezza ai 50 km/h, codice alla mano, dovrebbe essere di 25 metri. Se a piccola città la cosa occasionerebbe code da un capo all’altro della città, a Milano ci sarebbero scene da invasione aliena.

Il concorso di colpa del pedone (o del ciclista) esiste. Ma in genere si limita al fatto che non ha diritto al risarcimento. Però se occasiona danni, la faccenda muore lì.

Io, per poter circolare, debbo pagare oltre al bollo una simpatica cosa che si chiama RC Auto e che tutela persone e cose da miei errati comportamenti al volante.

La simpatica gabella mi costa in un anno circa 900 euro (perchè ci metto anche furto e incendio e perchè usando molto l’auto ho fatto alzare i massimali in caso di danni a persone e cose, che sono un donnino prudente).

Ora, a me, i 900 euro non li offre nessuno. Li caccio fuori di mia saccoccia. D’altronde è mia scelta possedere un auto.

Se un pedone o un ciclista occasionano un incidente con comportamenti contrari al codice della strada, però, eventuali danni che ne derivino sono a carico mio, o della mia assicurazione.

Perchè se mi tamponano, o se tampono io qualcuno, perchè un minus habens decide di attraversare come la vispa Teresa cantando l’ho presa (in quel posto), delle due l’una, se mi tamponano paga l’assicurazione dell’altro (che l’ha presa in quel posto), se tampono io la mia assicurazione paga i danni dell’altro, ma i miei me li pago di tasca mia.

E se per scartare il pedone decido (scientemente) di andare fuori strada. Carro attrezzi e danni eventuali, son sempre a carico mio. Poi, chiaro, che tutte queste opzioni son da preferirsi al fare del male all’imbecille, ma questo è ingiusto socialmente e, secondo me, pure giuridicamente.

Perchè pedoni e ciclisti non debbano assicurarsi, resta per me un mistero. Qualcuno ha idea di quante candide nonnine, qui in provincia, circolino serenamente contromano?

In un posto come piccola città, in cui il centro è un dedalo medievale, rischi di vedertene sbucare una dietro alla curva come se fosse niente. e sì che in effetti stai andando ai 20 all’ra, ma se la carichi sul cofano, la nonnina, magari non l’ammazzi ma il femore le parte. E puoi sperare che ci sia un testimone che abbia visto i fatti, altrimenti son tutti cazzi tuoi, e si sa che gli automobilisti son tutti brutti sporchi e cattivi. E pure stronzi.

E lo sono, spesse volte. Ma se pedoni e ciclisti si assicurassero tutti a una cifra simbolica di 10 Euro per anno (che incrementano, però, in caso di occasionare incidenti, come per una bonus malus qualsiasi), credo che sarebbero anche maggiormente responsabilizzati.

47 pensieri su “It’s a jungle out there

    • tra l’altro, a MiaCittàLombarda (dove ad usare la bici siamo effettivamente tanti) esiste giusto giusto un’associazione di ciclisti, che si chiama NomedicittàInbici, la cui iscrizione comporta la sottoscrizione di un’assicurazione (e una serie di altri vantaggi, tipo sconto dal ciclista se ti si fora la gomma)

    • Ma certo che devono assicurarsi! Con la pioggia, con il sole, sempre. Io qui in cittàlontana rischio la vita ogni volta che attraverso la strada, sulle strisce ovviamente. Le rotonde non le hanno capite quindi inchiodano una volta imboccata per far passare gli altri o le prendono in contromano: l’altro giorno abbasso il finestrino e sfruttando un po’ il fatto che qui è cosa normale, ho inveito tipo portuense contro uno che aveva imboccato una gigantesca rotonda contromano. Questo scende minaccioso (intanto intasiamo il traffico del mattino) e mi dice rabbioso: ma secondo te, cretina (si si cretina) se io devo uscire qui (indicando l’ultima di 6 uscite) dovrei fare tutto il giro??? Sono esplosa in una risata fragorosa perché lui era proprio sicuro sicuro eh, e il tipo si è ovviamente incazzato ancora di più. Direi quindi di assicurare i pedoni ma di togliere un bel po’ di patenti!

      • Fa il paio con re degli idioti. Cambiano la viabilità di un pezzullo di via insignificante. Tizio a momenti mi si chianta sul parabrezza tipo mosca. Lampeggio indicandogli, educatamente che è in contromano. Mi sfancula, continuo a confermargli che è in contromano. Abbassiamo i finestrini per sfancularci meglio. Gli faccio notare che TUTTE le auto in sosta son girate nella mia direzione di marcia. Vede la luce. E sprofonda.

  1. Qui da qualche anno c’è la moda di attraversare col rosso per vedere che effetto che fa, come se il semaforo fosse una suggestione ,risultato gli automobilisti che già non si fermavano col rosso (per loro)figurati se si fermano col verde,inchiodate,litigi,botte e ogni tanto il morto,sipario.

    • Sì amme, assicurarsi tutti, per il solo fatto di uscir di casa. Scusa la franchezza, ma se tu esci garrullo, attraversi a cazzo, e io mi ritrovo sulla schienda 2/3.000 euro di danni a chi devo dir grazie? E peraltro, sapendo di avere un’assicurazione che incrementa in caso di incidente, non è che magari, quando attraversi sei un po’ meno garrulo?

  2. A Roma debbo dire che, forse per la concentrazione di nefandezze senza limiti che combiniamo mentre siamo al volante, pedoni e ciclisti stano attenti. Molto attenti! Ma si sa, rischiare la vita ogni giorno affina certe capacità…

  3. Oggi alle 17, in questa fantastica luce che non c’è, al nord, con questa pioggerellina fastidiosa, i fari pazzeschi, in una strada minuscola con divieto di sosta da ambo i lati un cretino sosta a bordo del suo suv a bordo strada e un sereno vecchietto traballante in bici e ombrello senza luce esce sulla strada senza un problema al mondo.. Inchiodo e lo manco per un pelo.. Suono.. Lui mi sorride serafico…

  4. Io mi limito a dire che sì, ogni fottuta mattina che mi metto in auto, noto persone sempre meno rispettose del codice della strada e di qualsivoglia norma di buon senso. E io fo solo 11 km andare e 11 km tornare. Certe volte mi sembra di essere tornata da una battaglia, con chiunque. Che se dici “vado a piedi o in bus o in bicicletta”, sempre la stessa battaglia è

  5. non posso astenermi, quando arrivi a “casa mia” il cartello che ti accoglie è “Ferrara, città delle biciclette”… e degli imbecilli, aggiungo io. da noi i problemi sono due:
    – i ciclisti (e molti pedoni) si sentono gli imperatori unici della strada, e guai stare sulla ciclabile (ne abbiamo un bel po’), eh no!, si sentono castrati, sulla ciclabile ci stanno le vecchiette con la bici a mano e quelli che portano a spasso il cane. così i ciclisti rompono i maroni in modo professionale e organizzato: contromano, senza fanale, sul marciapiedi (qua sono moltissimi i pedoni falciati dai ciclisti), ecc.
    – la maggior dei ciclisti è anche automobilista, e guida come pedala….
    ora le somme tirale tu!
    p.s.: e non vogliamo parlare dei cicloturisti amatoriali della domenica?! quelli in completini fosforescenti improbabili, che si aprono a ventaglio sulla strada stretta, e tu ti ritrovi ad invocare il contadino con lo spandiletame?, perché abbiamo moltissimi anche di quelli…

    • Ehm… Qua sul marciapiede uno l’hanno menato (sì, menato proprio) quindi non s’azzardano. I cicloturisti, detti anche nonni coriandolo per l’età media e i colori imbarazzanti sono il male assoluto. A me fanno anche un po’ impressione. A luglio, con 40° e il 90% di umidità, chi glielo faccia fare resta un mistero gaudioso

  6. Città universitaria in Germania. Non so se l’assicurazione per “danni civili” sia obbligatoria, ma mi han detto tutti che se non la fai sei pazza, specialmente se hai bimbi e specialmente se giri in bici. Circa otto euro al mese mi pare. E le multe ai ciclisti le danno per guida contromano, mancanza di luci o freni, guida in stato di ebbrezza e ovviamente se pedali dove non si può, per esempio nelle vie pedonali.
    Fattibile!

Lascia un commento