Poi, dopo tutto, alla fine scegliere è stato facile.
Perché alla fine, iome, non è donna di grandi pippe mentali.
E domani entrerà nella cabina elettorale e farà la sua croce. Come ha sempre fatto.
Senza troppi rovelli, senza eccessivi ragionamenti.
Perché il punto non è chiedersi chi renderà migliore questo Paese (sereni, nessuno) ma chi non lo renderà peggiore.
Chiedersi quali sono i valori irrinunciabili che definiscono chi siamo.
No. Non è difficile.
Che poi è il motivo per cui io non vado a votare: non ne posso già più, del meno peggio.
Tra il peggio e il meno peggio passa una differenza, a livello civile, talmente marcata da farlo preferire senza se e senza ma al peggio
Farai esattamente la stessa cosa che farò pure io; tanti anni fa ridevo quando Montanelli diceva : “Turiamoci il naso, ma votiamo DC”, allora mai avrei pensato che anche per me sarebbe arrivato quel momento, Ad ogni modo, finché mi sarà consentito, nella cabina elettorale ci andrò sempre, il voto è uno dei valori irrinunciabili che io non mi sento di tradire.
Ridevo anch’io, Sileno. Mi sentivo così superiore… È la nostra nemesi, forse. E comunque, fatti salvi i (momentanei) scoramenti, il voto è uno di quei diritti che son pure doveri
Anche se purtroppo, per continuare la canzone, l’Italia di paura ne ha tanta, oggi per domani. (Lieta di avere contribuito alla riconversione al voto 😉 .
cito Povna e si..tanta tanta paura adesso. ( anch’io nessun dubbio sul mio voto)