Ci sono molti tipi di libri. Alcuni sono francamente brutti, altri si lasciano leggere (ma non ci sogneremmo mai di rileggerli), altri ancora ti portano via con loro, in un’altra dimensione di tempo e di spazio.
La casa degli spiriti appartiene a quest’ultima categoria.
È una storia, qualunque cosa questo significhi. Una storia che attraversa generazioni. Una storia che parla di amore, di morte, di differenze sociali.
Una storia di violenza. Come violento sa essere certo mondo sudamericano. Una storia di amore e passione. Che violenza, amore, morte e passione sono parte fondante di quel mondo. E si intersecano, in un continuum che affascina, ipnoticamente.
È una storia di donne. Donne appassionate. E coraggiose. Spesso sopraffatte dalla violenza e dalla prevaricazione maschile, ma pur tuttavia mai dome.
È una storia di personaggi stravaganti, al limite dell’esoterico, e pure assolutamente reali.
È una storia di politica, di ideali, di coraggio nel perseguirli.
È una storia di cui non intendo narrare la trama. Per chi volesse conoscerla, non sarà difficile rintracciarla in rete, per chi non avesse letto il libro, il consiglio è di limitarsi alla quarta di copertina, che la trama, questa volta, è parte integrante e fondante del libro.
Con l’augurio, a tutte, di essere eteree, ma salde, come Clara, sensuali e ribelli, come Blanca, appassionate, come Alba.
Con D’amore e ombra senz’altro il miglior romanzo della Allende che, in altre prove mi ha convinto meno assai.
Il post partecipa come sempre al venerdì del libro
Concordo che questo insieme a D’amore e d’ombra siano i migliori, ma nello stesso tempo non ti seguo, che la Allende non riesce ad andarmi mai davvero giù… 😦
Non sei l’unica. L’ho sempre trovata abbastanza ‘ruffiana’ come scrittrice. Detto ciò sono entrambi ottimi romanzi. Ottimi romanzi tout court? Forse no. Ma nell’ottica #ioleggoperche credo che nelle prossime settimane recensirò (e non solo di venerdì) dei ‘blockbuster’ mi piace credere che la missione, con #ioleggoperche sia attrarre alla lettura lettori deboli o inesistenti. E credo che la strada passi dai blockbuster. E questo, lo è stato, lo è ed ha tutte le potenzialità per restarlo.
Assolutamente, l’idea è proprio quella (per questo, per esempio, la Sveva Casati Modignani, pensando a non lettori più agées, o la scelta di Hosseini o la Avallone (e, rispetto a loro, Allende, specie questi due, tutta la vita).
Io sto facendo la carrellata Amica geniale, che in realtà ha tutti i requisiti per essere un blockbuster. Peccato che ne stiano uscendo recensioni molto poco block, invece! 😉
Ho letto e amato molto D’amore e ombra, mentre non avevo letto questo. Provvederò senz’altro, e non vedo l’ora.
Prova, e poi dicci
Bellissimo romanzo,concordo.Ho apprezzato anche Ines dell’anima mia mentre ho abbandonato senza scrupoli Ossi di seppia.Mi piace molto la tua sintesi per un romanzo che abbraccia diverse generazioni,complimenti.
Non mi è piaciuto invece il film,nonostante il dispiego fi tante stelle del cinema.Ridicola la scena di Meryl Streep con il tavolino che balla,unico accenno a quel mondo parallelo in cui si muovono tanti personaggi della letteratura sudamericana.
Errata corrige.Ossi di seppia era evidentemente un errore per assonanza.Il titolo esatto è”Ritratto in seppia”.Churdo scusa
Non avevo dubbi fosse un refuso. Io ne faccio a piovere, peraltro…
Come direbbe qualcuno che forse conosci ;-): “ecco, ammetto, la Allede (che ho tentato di approcciare proprio con questo libro, tra l’altro), no. M’annoia, che ti devo dire”.
E però, con la risposta che hai dato a ‘povna, mi hai fatto venire un’idea per i prossimi venerdì.
E dopo questa citazione apocrifa di amme (cui hai risparmiato la fatica, suppongo) rompiamo le righe 😁
Non è amme cara, sei tu :-). Non parlavi della Allende, ma hai scritto quelle precise parole circa un mese fa :-).
😱ottimo. L’ultimo neurone ha fatto pop. A proposito di?
Asimov.
Riconfermo, pertanto 😁
😛
(pensa che invece ho appena preso “afrodita”…)
Afrodita? Ci faccia sapere. Io dopo Eva Luna rifuggo.
Io la Allende l’ho amata molto alle medie, in assoluto Diamore e d’ombra sopra tutti. Poi, da adulta, ho letto la trilogia della Città delle bestie e ho detto:ma anche no
Io alle superiori. È solo la casa e d’amore e d’ombra. Poi, su Eva Luna, mi sono arenata, è il feeling non è più tornato.
Ne parli in modo coinvolgente
Grazie. Miglior complimento non potevi farmi. Coinvolgere è lo scopo
Io lo pensavo anche mentre scrivevo il post che alla povna avrebbe fatto schifo piuttosto. Però l’ha detto con somma delicatezza 😉
Visto?! Quando voglio so essere personcina! 😉 Oramai ci si conosce, pare.
Non cercare scuse. Io comunque un po’ più in là. Inizio dele superiori. Mi stavo chiedendo chissà che effetto mi farebbe ora? Se mi esce un po’ di tempo ci provo. Ma era una bella storia, comunque
So quanto pensi di Ann. Onorata. 🙂
io lo lessi tra i 15 e i 17 anni, e ne rimasi affascinata, anche se credo di non aver afferrato proprio tutto tutto. e mi chiedo anch’io quale effetto mi farebbe oggi, ad un livello diverso di consapevolezza.
poi lessi anche D’amore e d’ombra, ma già mi convinse decisamente meno, ed Eva Luna racconta, che finii con estrema fatica. Da allora, basta Allende.
Anch’io chiusi con Eva Luna. E non arrivai in fondo cosa rara per me. Da allora mai più letto nulla della Allende. Magari lo rileggo davvero solo per vedere l’effetto che fa
ho apprezzato molto i suoi romanzi, in varie fasce d’età, ma per me (non è un romanza) il suo capolavoro è “Paula” che mi ha riportata a momenti della “malattia in famiglia” e che si sono conclusi decisa mente meglio nel mio caso.
l’ho abbandonata quando ho incontrato Marcela Serrano sul mio cammino…
Sai che non ho mai letto nulla della Serrano. E nemmeno Paula. Letti davvero solo D’amore e ombra e La casa degli spiriti
Io ho molto amato questo e D’amore e ombra ma anche Eva luna e Paula, anche se in misura minore. Ho dovuto leggerne molti altri per rassegnarmi al fatto che non avrebbe più eguagliato i suoi primi libri.
No, ha sparato subito le sue cartucce. E non ne aveva altre, temo
Potrei paragonare questo libro a una cotta adolescenziale l’ho letto, tutto d’un fiato estasiata pensando al miracolo, al Garcia marquez femmina, ad un’altro Amado, sono andata in libreria e ho comprato d’un botto d’amore e ombra ,eva luna, ritratto in seppia, Paula,persino Zorro e ho preso una dentata da cui ancora non mi sono ripresa.
Sai che l’hai detto benissimo? È stato esattamente così.
Be’, schifo proprio no, ma la Allende a me sembra spocchiosa e falsa. Con Paula l’ho odiata, ma quello è un problema mio.
Paula non l’ho letto. Spocchiosa e falsa concordo. Sono il senso di quel ruffiana di cui al primo commento alla povna. La sensazione che non sia mai del tutto sincera
A me non è mai piaciuta (perché sono un essere odioso, freddo e calcolatore), quindi continuo ad evitarla accuratamente.
O forse perché ne senti a pelle quel senso di ruffianitudine di cui parlo anche in altri commenti e che, più passano gli anni, più cogli, come sostanziale insincerità. Come dicevo, nell’ambito di#ioleggoperché anche nei prossimi giorni l’idea è parlare di libri che siano blockbuster e che attirino alla lettura chi i libri li rifugge. Tralasciando alcuni aspetti (la ruffianitudine di cui sopra) in favore della fruibilità
Non so se avrò tempo di pubblicare il post venerdì,ma ho un libro in mente da qualche settimana e su cui sto rimurginando (da circa 10 anni, tra l’altro).
Se non questo, il prossimo, io sono brava ad attendere 😉
Io avevo amato molto D’amore e ombra ai tempi, poi non ho più letto altro della Allende, non so perché. Mi hai incuriosito con la tua recensione, ma purtroppo è un periodo che ho ridotto molto la lettura e devo limitarmi pochi libri sceltissimi (l’ultimo profondissimo amore, letto ormai tre anni fa credo, ma riletto recentemente per recensirlo, è stato La Vera Storia del Pirata Long John Silver di Biorn Larsson. Da allora devo ancora ritrovare un altro romanzo che mi coinvolga in maniera così totale, a tutti i livelli.